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Come e quando è possibile ricevere il reddito di sostegno per la disoccupazione

  • Autore: antonelli patrizia
  • 07 ago, 2017

La NASPI, ossia la Nuova Prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego, è un sussidio sociale per l’impiego che va a sostituire le vecchie ASPI e Mini ASPI.

Si tratta quindi di una forma di sostegno al reddito indirizzata ai lavoratori subordinati che, a partire dal 1° maggio 2015, abbiano perso involontariamente il lavoro, a seguito, ad esempio, di licenziamento o di scadenza di un contratto a termine.

Ma quali sono i requisiti per richiedere la NASPI? Quali le modalità di presentazione della domanda?

NASPI: chi può richiederla?

Come detto, la NASPI si indirizza ai lavoratori subordinati e quindi alle seguenti categorie di lavoratori:

  • Dipendenti privati;
  • Dipendenti a tempo determinato della PA;
  • Apprendisti;
  • Soci lavoratori di cooperative;
  • Lavoratrici dimesse per maternità;
  • Personale artistico a contratto subordinato;
  • Lavoratori licenziati per motivi disciplinari.

Restano invece esclusi dal sussidio gli operai agricoli e i dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni.

Requisiti per la presentazione della domanda

Per poter inoltrare la domanda è tuttavia necessario che il lavoratore abbia maturato una serie di requisiti.

In primo luogo, come visto, la perdita del lavoro deve essere involontaria, con l’onere a carico del lavoratore di certificare il proprio stato di disoccupazione presso un centro per l’impiego (portando con sé carta di identità e copia del contratto di lavoro) prima di presentare la domanda.

Oltre alla perdita involontaria del posto di lavoro e alla dichiarazione dello stato di disoccupazione è necessario che il lavoratore abbia maturato almeno 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti e almeno 30 giorni di lavoro effettivo negli ultimi 12 mesi.

A questi requisiti se ne aggiungono poi altri due, ovvero aver dichiarato la disponibilità al lavoro al centro per l’impiego e il prendere parte a misure di politica attiva al lavoro che hanno come finalità il ricollocamento del disoccupato.

In particolare, tra le novità 2017, c’è proprio la convocazione del disoccupato presso il centro per l’impiego, al fine di effettuare un colloquio conoscitivo e predisporre un percorso per la sua ricollocazione.

Il disoccupato ha l’obbligo di presentarsi presso il centro per l’impiego entro 15 giorni dalla ricezione della convocazione (in caso contrario si subisce una decurtazione di 1/4 dell’assegno di disoccupazione).

Come e quando presentare la domanda

La domanda per la NASPI deve essere presentata entro 68 giorni dal licenziamento, con la possibilità di scegliere tra due opzioni: l’invio telematico tramite il sito dell’INPS o rivolgendosi a un CAF o patronato.

Sempre consigliabile affidarsi a un CAF, anche per la compilazione online: questo è l'unico modo per avere la certezza di aver immesso tutti i dati necessari correttamente.

Durata e importo

La NASPI viene corrisposta mensilmente e spetta a partire dall’8° giorno successivo alla cessazione del rapporto di lavoro, mentre nel caso in cui la domanda sia stata presentata dopo tale data, il termine si sposta al primo giorno successivo alla presentazione della domanda.

Per quanto concerne l’importo, questo si calcola sommando tutte le retribuzioni imponibili a fini previdenziali degli ultimi 4 anni, dividendo poi il risultato ottenuto per le settimane di contribuzione e moltiplicando per 4,33.

Se la cifra ottenuta non supera 1.195 euro, al disoccupato spetta un assegno pari al 75% della retribuzione, mentre per cifre superiori si deve aggiungere un importo pari al 25% della differenza tra retribuzione mensile e suddetto importo.

L’indennità NASPI non potrà comunque mai essere superiore ai 1.300 euro.

La NASPI ha infine una durata massima di 2 anni, e viene corrisposta per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione maturate nell’arco di 4 anni.
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