I fattori da tenere conto per elaborare un contratto di lavoro correttamente
- Autore: antonelli patrizia
- •
- 04 dic, 2017
- •

Chi si avvicina al mondo del lavoro, specialmente in questi ultimi anni, sicuramente avrà avuto a che fare con la vera e propria giungla di contratti offerti dal mercato.
Nell’ultimo decennio infatti, complice la sempre maggiore crescita del costo relativo all’assunzione ed al lavoro in generale, i vari governi (spesso in disaccordo con le aziende), hanno dato vita a contratti molto particolari, che garantiscono una assunzione, togliendo però spesso diritti e contributi che il lavoratore può ottenere in parallelo allo stipendio vero e proprio.
Nell’ultimo decennio infatti, complice la sempre maggiore crescita del costo relativo all’assunzione ed al lavoro in generale, i vari governi (spesso in disaccordo con le aziende), hanno dato vita a contratti molto particolari, che garantiscono una assunzione, togliendo però spesso diritti e contributi che il lavoratore può ottenere in parallelo allo stipendio vero e proprio.
Quali tipi di contratto esistono?
Al giorno d’oggi le tipologie di contratto sono assolutamente variegate: dai classici part-time e full-time a tempo determinato – che solitamente si dilungano per tre o sei mesi, con la trasformazione a tempo indeterminato dopo il terzo rinnovo –, passiamo ai contratti a progetto, a quelli a chiamata o di collaborazione, fino ai contratti molto particolari come quelli che prevedono turni spezzati, lavoro nel solo weekend e molto altro ancora.
Il classico contratto a tempo indeterminato sembra divenuto ormai in disuso, nonostante nelle grandi aziende vengano ancora stipulati, ma tramite il procedimento descritto qualche riga fa.
Il classico contratto a tempo indeterminato sembra divenuto ormai in disuso, nonostante nelle grandi aziende vengano ancora stipulati, ma tramite il procedimento descritto qualche riga fa.
Come creare un contratto di lavoro corretto?
Rivolgendosi ad un consulente per il lavoro si cerca di dare vita ad un contratto che preveda vantaggi da entrambe le parti.
Solitamente si tende a favorire sia il lavoratore che l’azienda, mettendo in piedi un contratto che garantisca al lavoratore una paga coerente con il lavoro svolto, i contributi necessari alla futura pensione, e tutte le indennità (malattia, infortuni, ferie) che concernono al lavoratore stesso.
Dalla parte dell’azienda invece si cerca di stipulare contratti che garantiscano un costo del lavoro costante e mai troppo alto, così da riuscire ad assumere personale in maniera equa e senza dover ricorrere a contratti meno standard del solito.
Solitamente si tende a favorire sia il lavoratore che l’azienda, mettendo in piedi un contratto che garantisca al lavoratore una paga coerente con il lavoro svolto, i contributi necessari alla futura pensione, e tutte le indennità (malattia, infortuni, ferie) che concernono al lavoratore stesso.
Dalla parte dell’azienda invece si cerca di stipulare contratti che garantiscano un costo del lavoro costante e mai troppo alto, così da riuscire ad assumere personale in maniera equa e senza dover ricorrere a contratti meno standard del solito.
Le responsabilità fra le parti
Le responsabilità di un contratto ricadono sull’azienda per quanto riguarda licenziamenti, revisione e pratiche burocratiche, mentre ricadono sull’assunto per quanto riguarda responsabilità di esercizio della mansione, ritardi, richiesta permessi e tutto ciò che vincola il lavoratore all’azienda di riferimento.
Tali accordi in molti casi passano molto spesso anche per le mani dei sindacati di riferimento alla categoria del lavoratore, che possono decidere di interdire l’azienda qualora il contratto non fosse “a norma”.
Tali accordi in molti casi passano molto spesso anche per le mani dei sindacati di riferimento alla categoria del lavoratore, che possono decidere di interdire l’azienda qualora il contratto non fosse “a norma”.